domenica 25 settembre 2016

Scultura gotica in Lombardia - bibliografia e recensioni

scultura gotica
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Scultura gotica in Lombardia - bibliografia e recensioni. Costantino Baroni, che, oltre ad aver ricoperto la carica di direttore dei musei Civici di Milano, è stato storico dell'arte, giornalista e scrittore (1905 - 1956) ha pubblicato, nel 1944, il libro Scultura gotica lombarda per le Edizioni d'arte milanesi Emilio Bestetti. Qui ne pubblichiamo la recensione della grande rivista Emporium (vedi > altri stralci dal periodico) uscita nell'aprile del 1946.

L'ampia e acuta trattazione di Costantino Baroni pone il problema nei suoi termini giusti inquadrando la scultura lombarda del periodo gotico al posto tutt'altro che trascurabile che gli compete nel campo della grande arte nazionale fra Tre e Quattrocento, affermandone l'importanza nella formazione di un'autonoma cultura formale lombarda, che allacciandosi alla tradizione romanica riuscì a formarsi un popolaresco linguaggio ricco di intuizioni nuove. "Qui davvero ci si rende conto - scrive Baroni - di una continuità di sviluppo che l'evoluzione del gusto e le novità venute da fuori mai riuscirono a rompere del tutto, almeno fino a che la grandiosa impresa della cattedrale di Milano, dandoci in braccio alla nutrita maestranza nordica, non ebbe rovesciato i termini di una posizione prima sostanzialmente equilibrata".

Da Como e da Verona muovono le due salde correnti che, in vario modo venute ad un incontro, danno una scultura monumentale estremamente leggibile e discorsiva, semplice di schemi, compatta e grave, ancora fondamentalmente romanica e che si differenzia dalla più colorita e bizantineggiante plastica veneziana. Il saggio del Baroni, erudito, ma insieme ricco di illuminate sintesi critiche, ha appunto il compito di cogliere nell'oscuro lavorio delle maestranze lombarde che più direttamente trassero dal ceppo antelamico le vie di espressione abbastanza autonome attraverso le quali con Guido da Como si giungerà alla calma monumentale di Fra Guglielmo e con gli ultimi Campionesi alle imperiose romaniche statue equestri di Can Grande della Scala e di Bernabò Visconti; scrutarvi quanto di gusto toscano sia penetrato nel sangue di questi spesso oscuri artefici e quanta cultura nordica sia nel loro bagaglio culturale di galli germanizzati da tenaci penetrazioni etniche.

La rivalutazione della scultura gotica in Lombardia è fatta attraverso un approfondito studio che, valendosi dell’analisi stilistica comparativa estesa ad un complesso di monumenti ignoti ai più, tiene conto anche di alcuni dati ambientali, come raffronti con la parallela produzione pittorica ed orafa. Amplissimo il numero delle tavole illustrative di monumenti in molti casi fotografati ex novo o per la prima volta.

Rivista d’arte e di cultura Emporium numero dell'aprile 1946

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