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Mare e Sardegna, David Herbert Lawrence |
Tra questa gente della Sardegna la figura più interessante è quella di un girovago, un giovane intelligente, che nasconde sotto la sua spavalda familiarità un certo senso di vergogna, sentendosi vagamente miserabile e bastardo, separato come è e tenuto a distanza dagli altri che hanno una vita più ordinata. Pittoresco è l'effetto delle maschere per le vie di Nuoro: serpeggiano in quella marea di personaggi camuffati un senso di allegria di uno spirito caricaturale spontaneo e vivace che danno piacere a chi guarda, così lontani dal gusto spettrale del tradizionale carnevale veneziano.
E magnifica di colore è la descrizione della processione, che si snoda lungo la strada rivelando la ricchezza e l'armonia dei costumi. In tutta l'opera Lawrence spiega così una vitalità descrittiva incomparabile, dandoci l'impressione di penetrare nel cuore dell'argomento, di rinnovare in certo modo il senso delle genti e dei paesi, in cui egli si compiace di vedere le viventi prove di quel programma di primordiale naturalismo tanto caro alla sua intelligenza.
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