Polifemo - Galatea si presenta al ciclope. Pittura parietale, I secolo, da Pompei, Napoli, Museo Archeologico Nazionale - fonte Wikimedia Commons, foto Stefano Bolognini |
Il Polifemo di Omero è descritto con anche qualche nota umana – tra il comico e il patetico – quando si rivolge con parole affettuose, non senza tenerezza, alla più grossa delle sue pecore, il maschio che nasconde appunto Odisseo. Da questa avventura nell'Odissea derivano le successive peripezie del protagonista. Odisseo verrà perseguitato da Posidone per avergli accecato il figlio.
Odisseo e i suoi uomini accecano il ciclope Polifemo, particolare da un'anfora proto-attica, circa 650 a.C., Eleusi - fonte Wikipedia Commons |
Nella stessa epoca il mito di Polifemo fu modificato radicalmente – anche grazie all'influenza di nuove leggende popolari – fino al punto che nella nuova commedia greca e nella poesia ellenistica il ciclope è diventato un personaggio romantico (con accenti comunque grotteschi), musicale e innamorato della Nereide Galatea. La letteratura ellenistica si compiacque di mettere in versi lo sfortunato amore di Polifemo.
In un idillio di Teocrito Polifemo diventa un pastore innocuo e sentimentalmente preso dalla passione per Galatea: prova a conquistarla con doni, o con le altre arti degli amanti sfortunati super-ostinati.
Altri poeti dettero alla storia una fine tragica, in cui ricompariva l'antico ciclope di Omero: giacché Polifemo aveva un rivale, il giovane Aci, e lo uccideva un giorno lanciandogli un masso.
Nei poeti latini la storia di Polifemo talvolta è trattata come un semplice motivo letterario, derivato dalla tradizionale poesia bucolica, ma a volte si ravviva di elementi nuovi, popolari, sempre più diversi e lontani dal modello di Omero.
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